Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 12 febbraio 2011

"Se non ora quando" adesione del Partito dei CARC

dalla Direzione Nazionale Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo
 
Il Partito dei CARC aderisce e partecipa alla mobilitazione del 13 febbraio promossa da numerose esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo, della politica, del sindacato e sostenuta da organizzazioni operaie, popolari, progressiste e democratiche.

Berlusconi, Marchionne e Ratzinger sono facce diverse della stessa medaglia!
Il mercato di carne femminile che si svolge nei e attorno ai palazzi del potere non è una questione di  inclinazioni e di vizi personali di Berlusconi e della sua corte di papponi e servitori più o meno fedeli. Come hanno detto le delegate della FIOM all’Assemblea nazionale che si è tenuta a Cervia il 3 e 4 febbraio “la mercificazione del corpo delle donne e la loro svalutazione simbolica sono strettamente legate da una parte alla loro esclusione e marginalizzazione nel mercato del lavoro, dall’altra all’aumento dello sfruttamento e della fatica nel lavoro produttivo e in quello di cura a causa dell’inaccettabile e crescente autoritarismo padronale a cui si accompagna una politica di smantellamento dello stato sociale”.
Berlusconi, Marchionne e Ratzinger sono facce diverse dello stesso sistema che confina le donne nel ruolo di oggetto di piacere dei ricchi e mezzo di pagamento dei loro traffici, di bestie da soma nelle aziende o disoccupate e precarie, di “angeli del focolare” addette alla cura della casa, dei figli, degli anziani e dei malati che lo smantellamento dei servizi pubblici fa ricadere sulle loro spalle. Perché è un sistema in cui lo sfruttamento, l’oppressione e l’esclusione dalla direzione della vita sociale del grosso delle donne, degli uomini, dei giovani e degli anziani delle masse popolari sono la condizione del potere, dei privilegi, dei lussi e dei vizi di pochi.


La dignità delle donne non è solo una questione culturale! La dignità delle donne, i loro diritti e la loro partecipazione paritari alla vita sociale sono un aspetto della lotta per costruire un nuovo sistema di relazioni sociali in cui “il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti": una società in cui ogni donna, uomo, giovane e anziano abbia un posto e un ruolo dignitoso, guardi con fiducia al proprio avvenire e partecipi al meglio delle sue capacità alla direzione della vita sociale! Una società socialista, dove l’eliminazione della subordinazione delle donne agli uomini poggi sulle solide basi dell’eliminazione della divisione in classi di sfruttatori e sfruttati, del diritto e dovere di ogni persona di fare la sua parte del lavoro sociale, del riconoscimento della maternità e della cura dei bambini come compito della società intera e non come questione privata, della gestione via via più collettiva del lavoro domestico.
Il passo che dobbiamo fare qui ed ora in questa direzione è liberarci di Berlusconi e della sua banda di “celoduristi”, razzisti, faccendieri, criminali e instaurare al suo posto un governo di emergenza popolare che assegni a ogni uomo e donna un lavoro utile e dignitosi e assicuri in cambio i mezzi per vivere dignitosamente e partecipare alla gestione della vita sociale. Questo sì, se non ora quando!
Non è un’utopia, è il nostro futuro! Un futuro che è già in marcia, non sulle gambe degli oppositori di Berlusconi d’accordo con Marchionne e ligi a Ratzinger, ma delle operaie di Pomigliano e Mirafiori che hanno detto NO alla nuova schiavitù dei Marchionne, delle mamme vulcaniche e dei comitati che si battono per tutelare l’ambiente e la salute pubblica, delle studentesse in lotta contro la riforma Gelmini per una scuola pubblica di qualità e accessibile per tutti, delle migranti che ribellano nei CIE ai soprusi dei loro aguzzini, delle donne in prima fila contro crociata oscurantista guidata dal Vaticano, delle donne attive nel movimento per l’acqua pubblica, di tutte le donne “unite contro la crisi” dei padroni e del loro sistema.


E’ questo il patrimonio di lotta, dignità e combattività che il Coordinamento italiano (composto dalle compagne del P. CARC, di Lucha y Siesta di Roma, dell’Askatasuna di Torino, del collettivo universitario delle Ri-bellule,  dalle mamme antifasciste del Leoncavallo, dalle compagne del Sindacato Lavoratori in Lotta, di comitati di lavoratrici, dell’associazione delle donne filippine di Milano SAMAKAMI, da alcune partigiane come Norina Brambilla e Miriam Pellegrini Ferri e altre singole compagne tra cui Geraldina Colotti ex prigioniera politica delle BR e giornalista del Manifesto) porterà alla Conferenza Mondiale delle Donne della Base che si terrà dal 4 all’8 marzo a Caracas, nella Repubblica bolivariana del Venezuela, in una terra simbolo ed esempio di lotta contro l’imperialismo, di difesa della dignità dei popoli oppressi e di integrazione dei popoli in un progetto di emancipazione sociale e politica.
A Caracas centinaia di donne  di organismi, associazioni e partiti popolari  di tutto il mondo si incontreranno per discutere, confrontarsi, coordinare e rafforzare la lotta comune per costruire un futuro di emancipazione, civiltà e progresso per le donne e tutte le masse popolari!


Per la liberazione della donna! Per una società liberata dallo sfruttamento e dall’oppressione!
Il futuro è nelle nostre mani! Il socialismo è il nostro futuro!

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