Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 20 aprile 2011

Fiat di Cassino. Quali prospettive?

Oreste della Posta


Grande successo alla manifestazione svoltasi ad Aquino sul tema:quali prospettive per la Fiat di Cassino?  a cui ha partecipato Giorgio Cremaschi  presidente nazionale della Fiom, Fabio Nobile consigliere regionale della federazione della sinistra i lavori sono stati introdotti dal segretario della sezione Pietro Ferone e le conclusioni del compagno Oreste Della Posta che ha affermato  :condivido  le cose dette da Cremaschi, i comunisti di Aquino sono al suo fianco nella lotta contro la precarietà per i diritti dei lavoratori e per un fisco giusto.


 
Angelo Di Siena: Non si passa sui lavoratori della Fiat di Cassino. Dopo Pomigliano e Mirafiori lo stabilimento di Cassino non batterà il passo a favore della politica di Marchionne. Marchionne non è il padrone della Fiat ma è pagato, e profumatamente per eseguire gli ordini. Marchionne  quale prospettiva vuole darci? Lavorare 10 ore al giorno, senza il diritto allo sciopero e alla rappresentanza sindacale? Tutto ciò è anti costituzionale. La Costituzione ed il suo rispetto è il nostro principio di fondo. Bisogna garantire i diritti. La ricetta è seguire la linea della Germania: più ricerca, più sviluppo, più investimenti che hanno portato più profitti, meno carico di lavoro e salari maggiori.

Giorgio Cremaschi: Sergio Marchionne e Silvio Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Berlusconi, così come Marchionne, stanno trascinando il paese in un baratro: quello della logica del mercato, del profitto e della cancellazione dei diritti. La Costituzione? Per loro una cosa antica. Ma la cosa più drammatica è che in questo baratro ci stanno trascinando con la complicità della Cisl e della Uil, della Confidustria e con l’assenso anche non troppo silenziosi del Pd. Fassino e Chiamparino hanno invitato a votare si al referendum di Mirafiori. È drammatico questo. Bisogna aprire una fase di lotta e di difesa dei diritti. Marchionne ci sta raccontando delle menzogne e nessuno protesta. Solo la Fiom e parte della sinistra. Dove sono i 20 milioni di euro di investimenti promessi? Solo uno ne è stato previsto e non ancora speso. Come si farà a raggiungere una produzione di 1milione e 500 mila autovetture nel 2014 se oggi siamo appena a 500mila? Sono solo menzogne raccontate da una persona che guadagna in un anno come 1500 operai. È una situazione drammatica. Marchionne ha solo un obiettivo: cancellare i diritti degli operai in nome del mercato. Dobbiamo ribellarci. La Fiom lo ha fatto e lo sta facendo non accettando i ricatti di Sergio Marchionne.  

Ferone: siamo di fronte all’arroganza e la prepotenza del signor Marchionne che, usando vecchi metodi (dividi et impera) ha messo gli operai l’uno contro l’altro, ovvero sfruttando il ricatto occupazionale ha imposto accordi improponibili e vergognosi. In tutto questo si sono viste scene in cui i sindacati favorevoli all’accordo (Cisl e Uil) festeggiavano per l’esito del referendum. Si sono cancellati i diritti con l’assenso di questi due sindacati. Ecco perché bisogna continuare a combattere affinché i diritti non  vengano cancellati.

Fabio Nobile: In una situazione di crisi del lavoro, crisi economica, crisi di valori l’Europa si avvia verso una deriva a destra. È drammatico tutto questo. La sinistra deve invertire la rotta. I lavoratori, i loro diritti, il lavoro e l’occupazione devono essere e  sono al centro dell’agenda politica della sinistra che si sta battendo per combattere la politica di una destra che ha come logica l’interesse e il mercato.  

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