Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 19 aprile 2011

Ungheria Europa

ANPI Frosinone


La stampa di oggi (citiamo per tutti il conciso articolo di Repubblica online 
Ungheria, costituzione ultra conservatrice riporta la notizia dell'approvazione della nuova costituzione  ungherese. Un testo che non richiede commenti, ogni cosa che si possa dire non  sottolinea, ma banalizza il portato eversivo e fascista  di questa imposizione  del primo ministro ungherese al paese ed al popolo magiari. Quello che preoccupa ancor di più, se possibile, è il silenzio dell'Unione  Europea, oggi saldamente in mani conservatrici e reazionarie. Nessuno ha nulla  da dire ai democratici popoli europei, quando si tratta di fare i conti con  revanscismi della peggiore criminalità politica che si ricordi? Ma sappiamo che farlo significherebbe da un lato dare ragione a chi ha sempre 
sostenuto che il germe del mostro fascista non è sterile e non è morto,  dall'altra evocare la storia oggettivamente, quella storia che non ammette  revisionismi propagandistici, ma che ha una sola verità da mostrare. E la verità è che il fascismo è nato qui, in Europa, (noi italiani siamo un  gradino più in basso, visto che lo abbiamo inventato noi) e poiché nulla  avviene per caso, il fascismo è nato qui perché c'erano qui le condizioni  perché si producesse e si affermasse. Come pensare oggi che l'Europa è di nuovo  in mano all'alta finanza ed ai signori della guerra, che essa possa procedere 
nel solco delle idee di civiltà che a fatica si sono affermate sulle macerie  delle guerre e del fascismo? Come pensare che gli illustri gestori dell'Europa  bancaria possano operare secondo le intuizioni e le analisi lucide del Gruppo  di Ventotene e di Altiero Spinelli? Questa è l'Europa di oggi, di cui l'Ungheria è Presidente di turno. Possibile  che gli Europei (se esistono) non sudino freddo? E gli Italiani, lo sanno che  la loro classe dominante sta lavorando per gli stessi obiettivi? Qualcuno a 
sinistra, nella società civile, nel mondo della cultura, delle religioni,  dell'associazionismo, del volontariato, del quello che vi pare, invece di  balbettare e concentrarsi su questioni parziali, sente il dovere di dirlo  chiaro? O aspettano di fare la fine di Benedetto Croce (per non citare uno sprovveduto) che sottovalutò il fascismo al suo manifestarsi, per poi subirne,  sia pure in misura non paragonabile alle sofferenze inenarrabili di milioni di  persone meno illustri, la ferocia e la protervia?
A tutti un 25 Aprile in cui non ci sia spazio per gli ammortizzatori della  coscienza, in cui ci si renda conto che l'impegno di tutti i democratici e gli  antifascisti è necessario, senza sconti e senza ritardi, perché la frana  reazionaria delle conquiste democratiche dei popoli europei che hanno  riscattato la loro storia con un sacrificio inimmaginabile e con una lotta  terrificante, sia arrestata, e si torni a guardare al futuro non con illusoria  speranza, ma con ferma consapevolezza e determinazione. Perché il futuro è la  casa dei nostri figli.
Vi aspettiamo tutti alle iniziative che si terranno in tutta Italia.


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