Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 25 aprile 2011

Il sentiero dei nidi di ragno

Luc Girello Fausta Dumano


 L' insognata,blocco notes, macchinetta fotografica,25 aprile, una pasquetta resistente, nei luoghi della memoria storica,la location è una conca desolata....nei giorni precedenti ha letto e riletto le parole di MILENA GIZIAK, raccolte da VINCENZO CERCEO.Parole scolpite nel suo dentro, come un' eco lontana le parole la seguono......appena arriva nel luogo denominato ''LE FRASCHETTE'' nessun segnale chiarisce alla pattuglia di resistenti cosa abbia rappresentato questo luogo. Sulla realtà di questo campo di concentramento esiste un vuoto raggellante......strutture decrepite di baracche, muraglie,un abbandono desolante, una chiesetta semi distrutta, la vista contribuisce ad immaginare il primo impiego ,colori tetri e spenti sembrano urlare i graffi della sofferenza umana. Recludere è una violenza più feroce di una revolverata , uomini, donne, bambini in baracche delimitate da recinsioni. Un alto numero di detenuti in condizioni disumane.La pattuglia con i bimbi si ferma nella chiesa , l' insognata varca la porta del ''CHIUSI DI OGNI DOVE SI STA MALE''.La struttura , campo di internamento di slavi deportati per rappresaglia contro i partigiani, è stata  riutilizzata dal 60 al 76 come centro di raccolta profughi provenienti dalla LIBIA,TUNISIA, EGITTO. Oggi ospita degli invisibili, che spariscono alle prime luci dell' alba.....qualche materasso, resti di una cena frugale. Un vento diabolico tra i capelli è la colonna sonora nel dentro di un labirinto senza confini, un puzzle surreale , dove l' insognata smarrisce la dimensione temporale e spaziale, da una finestra intravede una coppia, che raccoglie la cicoria,pensa alla CIOCIARA di MORAVIA, le viene in mente SOFIA LOREN, è un tentativo di esorcizzare l' orrore che le appare agli occhi.Un mestolo di brodaglia, un etto di pane, sporcizia rivoltante,  sente l' eco di quella storia che GIOVANNI MORSILIO, dell' ANPI, Le ha raccontato quel bimbo  caduto nel pentolone, morto  e la minestra mangiata dai detenuti........sente le urla disumane delle violentate dai soldati,le preghiere che imponevano le suore, agenti in gonnella.....un vescovo antifascista , che stampa clandestinamente il giornale dei partigiani, che reclama dignità per quell' uomo operato con una lametta......percorre le stanze del degrado umano''CONSIDERATE SE QUESTO è.......un uomo GUCCINI la prende per mano''son morto che ero bambino,son morto con altri cento.......io chiedo come un uomo può uccidere  suo fratello........ma ancora tuona il cannoneancora non è contenta di sangue la belva umana.......Un pugno allo stomaco, la vista  è catturata da scritte recenti che inneggiano al fascismo , al duce, svastiche......un filo scende  con una ragnatela......l' orrore si concretizza con quel leggere, mentre pensa passi la sterpaglia che rende faticoso il procedere, passi l' abbandono, ma è intollerabile la profanazione di quel luogo.






Un sentiero dei nidi di ragno esiste anche ad Alatri. E' quello che porta all'ex campo di internamento fascista denominato "Le Fraschette". Un luogo ora in degrado dove i fascisti di  oggi hanno pensato bene di lasciare traccia delle loro scorie.  Questo sentiero è stato percorso dai Compagni di Rifondazione Comunista Circolo "Carlo Giuliani" di Frosinone, dai Giovani Comunisti, dai Cobas, per festeggiare il 25 aprile mettendo in risalto come i luoghi della memoria vengano tenuti in scarsa se non nulla considerazione dagli amministratori locali.


Luc Girello
Brani:
"Il sentiero" e "Il partigiano Johnny" dei Modena City Ramblers


Foto: Fausta Dumano




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