No alla fiducia, No a
questa legge elettorale che renderà sempre più il parlamento subalterno alla
volontà dei capi partito.
Chi la vuol approvare con
forzatura dei tempi e col voto di fiducia ha dalla sua inquietanti precedenti:
fu posta nel 1923 sulla legge Acerbo e nel 1953 sulla legge truffa e 2015 su
una legge elettorale incostituzionale.
Mettere
la fiducia per costringere a il parlamento a votare la legge elettorale è un
atto di eccezionale gravità. Anzitutto vuol dire che la maggioranza
parlamentare tanto decantata potrebbe non esserci e governo e maggioranza
pensano di risolvere le difficoltà con un atto di imposizione come è il voto di
fiducia. Si sta riproponendo lo scenario autoritario dell'approvazione
dell'Italicum. Si ripropone in modo ancora più negativo un atteggiamento di
spregio verso il ruolo del parlamento che anticipa quel che accadrà dopo le
elezioni, se questa legge elettorale andrà in porto:
Il
futuro parlamento con questa legge non sarà scelto dai cittadini ma nominato
dai capi dei partiti. Non solo non ci consentono di scegliere i parlamentari ma
neppure hanno accettato di introdurre modifiche di buon senso come la
possibilità di esprimere due voti distinti tra liste del proporzionale e
candidati nel maggioritario, meglio se con due distinte schede come hanno
suggerito autorevoli costituzionalisti,limitando così pesantemente la
possibilità degli elettori di scegliere. E' una pessima scelta per la nostra
democrazia.
Se il governo Gentiloni si assumerà' questa
responsabilità' vorrà dire che ha chinato la testa di fronte al diktat di
Matteo Renzi e del Pd e questo malgrado avesse più volte affermato che il
governo non sarebbe entrato - tanto meno con questa autentica imposizione -
sulla legge elettorale. La parola del governo e del Presidente del Consiglio
non avranno più alcun valore da qui in avanti, questo è un atto grave che avrà
ripercussioni pesanti. Tutte le dichiarazioni di garbo istituzionale fin qui
fatte suonano come autentiche prese in giro delle elettrici e degli elettori.
Il Presidente della Repubblica farebbe bene a fermare
questo atteggiamento autoritario e a non firmare una legge elettorale approvata
con voto di fiducia a pochi mesi dalle elezioni e in spregio ad un referendum
che ha bocciato lo stravolgimento della Costituzione il 4 dicembre 2016.
Se la legge elettorale verrà' approvata con il voto di
fiducia si aprirà una grave ferita nella qualità della nostra democrazia. C'è
da augurarsi fino all'ultimo che nell'unico voto segreto che ci sarà la Camera
decida di bocciarla. Chi promuove questa scelta, chi la subisce, chi l'accetta
si assume una grave responsabilità, i cui esiti possono essere nefasti per la
qualità della democrazia del nostro paese.
Chi è contrario lo dica con tutta la forza possibile,
noi lo faremo e invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per l'affermazione
della legalità democratica, utilizzando tutti gli spazi possibili a partire dal
voto del Senato, anche se la Camera dovesse soggiacere all'imposizione.
Per la salute della democrazia italiana questa legge
non deve essere approvata.
Roma, 10/10/2107
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