Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 17 ottobre 2011

Il complottismo gioca sempre brutti scherzi

Ferderico Rucco  fonte:  http://www.contropiano.org


Dopo la manifestazione e gli scontri di sabato a Roma, molti si sono buttati come al solito alla ricerca di soluzioni consolatorie. Infiltrati? L'uomo misteriosamente fotografato è solo un giornalista de Il Tempo. In secondo luogo l'invito alla delazione è decisamente ributtante. Entrambi sono autogol pericolosi per le possibilità di crescita dei movimenti.
Qualcuno c'è cascato di nuovo. Nella spasmodica ricerca di versioni consolatorie su quanto accaduto sabato a Roma, il semplice e complesso popolo dei complottisti si è messo alla ricerca degli “infiltrati” che avrebbero rovinato la manifestazione. La morbosità con cui ci si è messi a radiografare tutti i video e le foto apparse in rete (sobillati dalla campagna alla delazione di massa) ha giocato però un brutto scherzo. L'uomo misterioso fotografato vicino ad un gruppo che sta distruggendo la vetrina di una banca in via Labicana e che poi in altro punto osserva il corteo che sfila, non è un infiltrato ma il giornalista de Il Tempo Roberto De Ghio. Oggi ovviamente il giornale storico della destra capitolina,sbeffeggia gli investigatori improvvisati.
Era accaduto anche per la manifestazione del 14 dicembre: prima un ragazzo con il giubbotto beige (poi arrestato dalla polizia) e poi qualcuno che aveva postato una foto in cui si vedevano i manifestanti fermati che avevano degli scarponi uguali a quelli dei poliziotti. Si è scoperto dopo un po' che quella foto era stata fatta in Canada durante una manifestazione che contestava un vertice internazionale. Insomma questa fregola di indicare gli infiltrati alla fine si rivela una bufala inservibile per dare un giudizio politico sui fatti. Non solo. Scopriamo che si sta scatenando una vera e propria alla delazione di massa con l'indicazione di dare ala polizia tutti i filmati sugli scontri che consentano il riconoscimento degli autori. A parte che la polizia dispone di strumenti estremamente più sofisticati per procedere ai riconoscimenti, questa posizione la riteniamo ributtante perchè introduce dentro i movimenti una pratica e una cultura che ne devastano ogni relazione interna assai più pesante di quelli che hanno sovradeterminato l'immenso corteo di sabato dando vita agli scontri. La valutazione su quanto accaduto sabato in piazza, se non vuole scegliere strade esclusivamente autodistruttive e autoconsolatorie, non potrà che essere politica a tutto tondo.
CHIEDIAMO SCUSA ANCHE NOI DI AUT PER L'ABBAGLIO
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LA REDAZIONE


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