Domenico Gallo, Alfiero Grandi
Abbiamo sempre chiesto che la nuova legge elettorale venisse
approvata da una ampia maggioranza del parlamento, questa condizione sembra
avverarsi, insieme al definitivo abbandono dell'Italicum, degno erede del Porcellum.
L'Italicum descritto come la legge elettorale piu' bella del mondo ha battuto
un record unico, è stata approvata ricorrendo a voti di fiducia ed altri
trucchi ma non e' mai entrata in vigore. Un vero ed inutile spreco.
La nuova legge elettorale ha un impianto proporzionale e anche
questo è positivo ma non è il sistema tedesco come si vuole fare credere.
Questo perché in Germania la legge elettorale prevede che gli elettori possano
votare in modo diverso, con due voti, uno per i candidati nel collegio
uninominale e uno per le liste di partito del proporzionale.
E' un punto
decisivo che di fatto premia i partiti più forti a danno dei piccoli,
aggiungendosi alla soglia del 5%, che favorisce ulteriormente le formazioni
politiche maggiori. Il voto unico condiziona fortemente la libertà di scelta
degli elettori nel collegio uninominale, mentre nel proporzionale non vi è
alcuna libertà di scelta perché si vota su liste bloccate. In sostanza i
parlamentari saranno tutti nominati dai capi partito e gli elettori non avranno
alcuna possibilità di scegliere i propri rappresentanti.
Chiediamo con forza che anche in Italia gli elettori possano
votare come in Germania in modo distinto, con due voti, uno per i collegi
uninominali e uno per le liste dei partiti nel proporzionale; chiediamo che le
liste dei partiti non siano bloccate e che i parlamentari siano eletti sulla
base delle indicazioni degli elettori.
La richiesta che facciamo con forza é di chiudere la serie dei
parlamenti non rappresentativi, in nome dell'esigenza di dare autorevolezza ai
rappresentanti che debbono rispondere del loro operato agli elettori, non ai
capi partito.
Per queste ragioni, che riteniamo decisive, prenderemo tutte le
iniziative necessarie per propugnare la modifica della legge elettorale in
discussione ora alla Camera e continueremo al Senato se il testo non verrà
cambiato.
La nostra autonomia, dimostrata durante la campagna per la
vittoria del No, ci consente di apprezzare le novità ma anche di denunciare con
forza trucchi e storture di questa proposta di legge. I difetti non sono
marginali ma riguardano aspetti che riteniamo fondamentali per un corretto
rapporto tra eletti ed elettori.
Per questo facciamo appello ai Comitati, ai cittadini alla
mobilitazione a sostegno dei diritti di partecipazione dei cittadini e ricordiamo che questo parlamento di
nominati dovrebbe evitare di tradire ancora una volta il rapporto con gli
elettori.
Non possiamo accettare schiaffi alla democrazia, per questo
invitiamo tutti ad aderire alla manifestazione nazionale promossa dalla Cgil il
17 giugno per denunciare il trucco di un governo e di una maggioranza che prima
abrogano le norme sui voucher per paura di una nuova sconfitta referendaria e
poi, scaduto il termine del referendum, li
reintroducono facendosi beffe dei cittadini e della Costituzione.
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