Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 23 agosto 2017

Ospedale di Anagni, le associazioni attendono risposte.

IL    COMITATO “ SALVIAMO  L’OSPEDALE  DI  ANAGNI “



E’ il momento di informare i cittadini di Anagni e dei Comuni limitrofi su quanto sta accadendo  nell’ ospedale.
Nonostante i toni enfatici utilizzati recentemente dalle autorità politiche e aziendali sui miglioramenti previsti per l’ Ospedale di Anagni,  la pubblicazione dell’atto aziendale dell’Asl di Frosinone, avvenuta in questi giorni,  ci porta finalmente a definire la situazione reale in cui versa la sanità ciociara e di Anagni.
Per quel che riguarda l’Ospedale di Anagni non vi sono novità sostanziali rispetto al precedente atto aziendale. Viene fatto riferimento al protocollo sottoscritto da nove consigli comunali della zona nord della provincia di Frosinone, ma rispetto alle sei richieste di servizi indispensabili per riportare l’Ospedale ad un minimo funzionamento utile per la popolazione, poco o niente è stato concesso.
Invano il nostro Comitato e le associazioni hanno richiamato l’attenzione delle istituzioni per accogliere in pieno l’istanza approvata dai nove  comuni della zona nord della Provincia di Frosinone. Per questo è stata svolta la manifestazione del 10 giugno scorso davanti all’Ospedale di Anagni, silenziata da un inspiegabile divieto di usare altoparlanti da parte della Questura di Frosinone.
Al posto delle richieste deliberate dai sindaci viene confermata l’apertura del “primo ospedale ambientale”, con il compito di prevenzione delle  patologie derivanti dall’ inquinamento gravissimo del territorio, in primo luogo quelle  tumorali. Scelta apparentemente più che logica, visto che  nel frattempo lo stesso territorio è destinato ad  accogliere nuovi inceneritori e a riattivare quelli vecchi !!!!
Purtroppo il  “ primo ospedale  ambientale d’Italia” è soltanto uno sportello informativo che duplica il lavoro di ricerca  di enti pubblici già esistenti ASL, ARPA,  Ist. Sup- di Sanità ecc. e non ha alcun compito terapeutico che richiederebbe dotazioni  mediche inesistenti e, soprattutto, reparti di degenza e posti letto.
Dunque, fumo negli occhi e  inutile  propaganda pre-elettorale.
Intanto si mettesse in pratica il registro dei tumori deliberato ma mai attuato.
Nel nuovo atto aziendale manca invece clamorosamente la previsione del reparto della  cosiddetta  “ degenza infermieristica ”, recentemente semi-inaugurato presso l’Ospedale di Anagni e oggetto di osannanti comunicati  stampa e dichiarazioni  da parte dell’Assessore Mauro Buschini  e suoi simpatizzanti anagnini.
Questo reparto, non previsto né dall’Atto Aziendale approvato nel 2015 né dalla proposta di modifica dell'Atto aziendale inviata alla Regione Lazio, non solo non rappresenta una soluzione al sovraffollamento del Pronto Soccorso  dell’ Ospedale di Frosinone,   ma rappresenta un evidente  uso improprio di risorse pubbliche. Analizziamo i costi relativi ai tre mesi di sperimentazione ( 12 settimane ), ricavati dalle  delibere dell’Azienda ASL di Frosinone:
     Compenso Coordinatore :  38,19 euro/ora  ( tot ore settimanali 12 )  --Tot  per 12 settimane  :  € 5.499,36
    Compenso Medici inseriti nei turni : 38,14euro/ora ( tot. ore settimanali 33 )   -- Tot, per 12 settimane  : 15.103,44
     Infermieri a contratto ( 4 unità) : conto complessivo delle 12 settimane                              : 25 .920
     Al totale di euro 46.522,8 " per tre mesi "  si deve aggiungere il costo, per noi non definibile,  degli infermieri inseriti nei turni     per mantenere una doppia presenza infermieristica .  Quindi aver mantenuto un solo paziente in questi primi 12 giorni di apertura è costato più di 6.203,04 euro ....avremmo speso di meno inviando a casa del paziente infermieri e medici !!!!
La stessa direzione ASL non inserendo il reparto di degenza infermieristica, avviato in questi mesi estivi, nel documento programmatico dell’atto aziendale,  ritiene che il servizio non sia destinato  ad avere una continuità, inventando così un reparto balneare per la prima volta nella storia della sanità italiana.
Quante cose si sarebbero potute realizzare di meglio con questi fondi ????
Il quadro che se ne ricava è sconfortante:
                Assistenza di base pressoché inesistente
                        Servizi inutili ma costosi, con spreco di risorse pubbliche
                        Le minime disposizioni favorevoli alla riattivazione dell’Ospedale di Anagni previste  dal Piano Aziendale, tipo la diagnostica per immagini, del tutto ignorate.
La conclusione da trarre è sotto gli occhi di tutti.
Si vuole la morte definitiva dell’ Ospedale, si vogliono cancellare anche i  Livelli  Essenziali di Assistenza  (LEA) previsti per  Legge.
Tutto ciò accade nell’ incredibile  latitanza del Sindaco di Anagni e dei suoi referenti politici alla Regione, che accoglie acriticamente le  decisioni prese in altre sedi, dimenticando i precisi impegni presi nella  campagna elettorale  sui temi  di salute e ambiente.
ULTIMO PARADOSSO:
E’ in atto un comportamento da parte degli organi dirigenti asl che, nei fatti, ostacola l’ avvio regolare ed  efficace dell’ attività di prevenzione del tumore  alla  mammella, anche se l’ Ospedale dispone di un’apparecchiatura di tecnologia  avanzata per la Tomosintesi che con i contributi dei privati cittadini e del Comune, costituisce un potente  strumento per attivare  un vero  centro di prevenzione e di sviluppo diagnostico, a  beneficio della crescita di strutture ambulatoriali e terapeutiche presso il nostro Ospedale.  
Occorre reagire a questa deriva e riproporre le legittime richieste approvate da nove comuni ed a cui non è stata data alcuna risposta!
In questa giusta direzione si colloca  l’iniziativa intrapresa dal Sindaco di Sgurgola Antonio Corsi di far presentare  una interrogazione,  sia ai consiglieri regionali che ai parlamentari del suo gruppo politico di riferimento,  sulla  situazione dell’ Ospedale di Anagni.
Esempio di iniziativa virtuosa che gli altri sindaci del territorio dovrebbero immediatamente  sostenere.

IL COMITATO torna, dunque, ad  esigere una risposta  chiara su quanto richiesto più volte:
1)  un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri
2)      un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza;
3)      una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery,
4)      una Unità Operativa di Anestesia e Sala Operatoria;
5)      servizio di Radiologia per indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete allo specialista di turno;
6)      servizio di Laboratorio per indagini laboratoristiche in Pronto Soccorso.



IL    COMITATO “ SALVIAMO  L’OSPEDALE  DI  ANAGNI “

Per informazioni:  mail:info@dirittoallasalute.com.  telefonare al  n.:  3930723990. 
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