Coordinamento Democrazia Costituzionale Roma
Roma,
26 agosto 2017
PIAZZA
INDIPENDENZA: IMPERIZIA O SCELTA CONSAPEVOLE?
Art.
10 Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio
delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto
d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla
legge.
Il 23 agosto, la mattina presto e
poi durante il giorno, con un accanimento a dir poco inspiegabile, gli uomini e
le donne eritrei ed etiopi che erano stati lasciati all’addiaccio nei giardini
di Piazza Indipendenza sono stati brutalmente sgombrati. Già trascinati il 19
agosto nell’ufficio immigrazione della Questura di Roma, dove si era verificato
che pressoché tutti erano in possesso di regolare certificazione di
riconoscimento di protezione internazionale, dopo lo sgombero richiesto dalla
proprietà dell’edificio, erano stati abbandonati a loro stessi fin quando,
ormai a notte, era stato dato il permesso a donne e bambini di rientrare
nell’edificio di Via Curtatone, sotto il controllo della polizia in uno stato
di semidetenzione.
In questi giorni di violenza
associata all’incapacità di fornire risposte adeguate riservata
agli occupanti di Via Curtatone, abbiamo potuto constatare solo che la
gestione dell’emergenza abitativa e di quella dell’accoglienza evidentemente
non è, né sarà all’ordine del giorno di questa amministrazione, nonché tutta la
portata liberticida delle Leggi Minniti.
Ora però rimane il problema grave di centinaia di persone abbandonate per
strada e usate in modo strumentale per un gioco di rimpalli che nulla hanno a
che fare con una progettualità politica nel rispetto della nostra Costituzione
e della Convenzione di Ginevra. La pelle di quelli a cui ogni diritto e dignità
viene negata, è usata per un gioco politico senza nessuna intenzione di
soluzione.
Le comunità che vivevano a Via Curtatone hanno dimostrato, rifiutando le
ridicole proposte che le istituzioni hanno indegnamente chiamate “soluzioni”,
la solidarietà e la coesione, quella vera, quella che richiede il rispetto dei
diritti per tutti e non solo per alcuni; hanno rappresentato i diritti espressi
nella nostra Costituzione, ribadendo l’indispensabilità del diritto
all’abitare, all’istruzione, alla cura. Ci fanno riflettere su quegli articoli
che garantiscono la proprietà privata, ma non certo i suoi fini speculativi.
Lo sgombero di Via Curtatone e quello precedente di Via Quintavalle (i cui
abitanti sono ancora accampati nel portico di SS Apostoli) sottopongono
drammaticamente all’attenzione di tutti quanto il diritto all’abitare in questa
città sia calpestato continuamente.
È per questo che sabato 26 agosto alle ore 16 il Coordinamento
Democrazia Costituzionale di Roma (già Comitato romano per il NO alla riforma
costituzionale) sarà in piazza dell’Esquilino insieme a chi lotta per una casa
per tutti.
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