Francesco Notarcola – Presidente
della Consulta della associazioni del Capoluogo
In data 14 settembre 2011 il
Consiglio comunale di Frosinone approvò con voto unanime dei presenti la
delibera di iniziativa popolare n.32 sottoscritta da oltre 1000 cittadini “Per
la tutela del Parco della Villa comunale, delle Terme Romane e dell’Area
archeologica ricadenti nella zona delimitata da via M.T. Cicerone, via G.De
Matthaeis, via del Casone e via Mastroianni a Frosinone, indicata nel Ptpr del
Lazio come Bene paesaggistico”.
In quella delibera si impegnavano il sindaco e
la Giunta a avviare
le iniziative per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell’intera
area archeologica; la sua destinazione in parte anche ad area museale con il
recupero dei vari beni archeologici rinvenuti nel corso degli anni; l’avvio,
unitamente alla Provincia, alla Regione e alle Università del territorio
laziale, di un progetto di ricerca e di studio sulla civiltà volsca; la
redazione di una Carta Archeologica, con la finalità di tutelare
preventivamente tutte quelle zone ritenute di interesse archeologico; la costituzione
di una commissione di esperti, espressione dell’Associazionismo di tutela
dell’Ambiente e del Territorio che, in
collaborazione con i funzionari di zona della Soprintendenza e con la
Direzione del locale Museo Archeologico, possa
esercitare azioni di verifica e di controllo del territorio anche in occasione
di scavi e ricerche archeologici, al fine di arginare il fenomeno del
saccheggio e della distruzione del patrimonio.
Il 27 marzo 2012, alla vigilia delle elezioni,
l’allora sindaco Michele Marini, in una lettera indirizzata alla Soprintendenza
per i Beni archeologici del Lazio,
mettendo in evidenza il grande valore dei ritrovamenti nell’area si dice
disponibile a cooperare con l’ente di tutela “sia per garantire la fruizione
dei beni archeologici” che “per la definizione di un progetto di valorizzazione
teso a migliorarne le condizioni di fruizione” aprendo a collaborazioni
istituzionali con altri enti territoriali e con il fondamentale supporto del
Museo archeologico. Il sindaco si dice, altresì disponibile ad acquisire le aree allora
oggetto della procedura di apposizione di vincolo.
Preso
atto che i proprietari della Nuova Immobiliare, secondo le dichiarazioni
rilasciate alla stampa dal dirigente del settore urbanistico del Comune,
sembrerebbero disposti a rinunciare alla costruzione; tenuto conto che nel programma del Sindaco (pag.35) si esprime la
volontà e l’impegno di:
1)
tutelare il territorio contro la speculazione edilizia
selvaggia;
2)
di incrementare le aree versi e di evitare che la Città venga soffocata dal
cemento;
3)
di coinvolgere i cittadini sul nuovo assetto
urbanistico della Città;
considerato che
(pag. 56) si esprime “la ferma intenzione di valorizzare il patrimonio
archeologico e di dar vita al Parco dei Volsci per fare dell’archeologia una risorsa e non un problema o un intralcio per chi
ha da fare solo speculazione edilizia,si invitano il Sindaco, il Presidente
del Consiglio ed i consiglieri comunali, in particolare coloro che votarono la delibera
(Marini,Arduini,Galassi,Ceccarelli,Magliocchetti,Turriziani) a richiedere la
convocazione straordinaria del Consiglio comunale, per adottare tutti quei
provvedimenti necessari ed opportuni per la realizzazione di quanto stabilito
nella delibera del 2011.
L’amore per la
cultura e la voglia di aprire nuovi scenari di sviluppo per la Città non possono limitarsi
a eventi occasionali. Occorrono,invece programmi ed investimenti a lungo termine, trovando
sinergie istituzionali con l’Unione
europea, il Governo, la
Regione e la
Provincia così come si sta facendo per lo Stadio.
Se il Consiglio non sarà convocato le associazioni saranno
costrette ad adire le vie indicate dall’art.54 comma 5 dello Statuto,
richiedendo il contributo e l’apporto dei cittadini per la convocazione del
Consiglio comunale affinché si adotti una delibera che vada nella direzione
sopraindicata.
Foto clip a commento a cura di Lucianus Granierus
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