Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 18 luglio 2014

LETTERA APERTA al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale, ai Consiglieri comunali del Capoluogo

Francesco Notarcola – Presidente della Consulta della associazioni del Capoluogo 

In data 14 settembre 2011 il Consiglio comunale di Frosinone approvò con voto unanime dei presenti la delibera di iniziativa popolare n.32 sottoscritta da oltre 1000 cittadini “Per la tutela del Parco della Villa comunale, delle Terme Romane e dell’Area archeologica ricadenti nella zona delimitata da via M.T. Cicerone, via G.De Matthaeis, via del Casone e via Mastroianni a Frosinone, indicata nel Ptpr del Lazio come Bene paesaggistico”.
 In quella delibera si impegnavano il sindaco e la Giunta a avviare le iniziative per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell’intera area archeologica; la sua destinazione in parte anche ad area museale con il recupero dei vari beni archeologici rinvenuti nel corso degli anni; l’avvio, unitamente alla Provincia, alla Regione e alle Università del territorio laziale, di un progetto di ricerca e di studio sulla civiltà volsca; la redazione di una Carta Archeologica, con la finalità di tutelare preventivamente tutte quelle zone ritenute di interesse archeologico; la costituzione di una commissione di esperti, espressione dell’Associazionismo di tutela dell’Ambiente e del Territorio  che, in collaborazione con i funzionari di zona della Soprintendenza e con la  Direzione del locale Museo Archeologico, possa esercitare azioni di verifica e di controllo del territorio anche in occasione di scavi e ricerche archeologici, al fine di arginare il fenomeno del saccheggio e della distruzione del patrimonio.
 Il 27 marzo 2012, alla vigilia delle elezioni, l’allora sindaco Michele Marini, in una lettera indirizzata alla Soprintendenza per i Beni archeologici del  Lazio, mettendo in evidenza il grande valore dei ritrovamenti nell’area si dice disponibile a cooperare con l’ente di tutela “sia per garantire la fruizione dei beni archeologici” che “per la definizione di un progetto di valorizzazione teso a migliorarne le condizioni di fruizione” aprendo a collaborazioni istituzionali con altri enti territoriali e con il fondamentale supporto del Museo archeologico. Il sindaco si dice, altresì  disponibile ad acquisire le aree allora oggetto della procedura di apposizione di vincolo.
 Preso atto che i proprietari della Nuova Immobiliare, secondo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal dirigente del settore urbanistico del Comune, sembrerebbero disposti a rinunciare alla costruzione; tenuto conto che nel programma del Sindaco (pag.35) si esprime la volontà e l’impegno di:
1)      tutelare il territorio contro la speculazione edilizia selvaggia;
2)      di incrementare le aree versi e di evitare che la Città venga soffocata dal cemento;
3)      di coinvolgere i cittadini sul nuovo assetto urbanistico della Città;
considerato che (pag. 56) si esprime “la ferma intenzione di valorizzare il patrimonio archeologico e di dar vita al Parco dei Volsci per fare dell’archeologia una risorsa e non un problema o un intralcio per chi ha da fare solo speculazione edilizia,si  invitano il Sindaco, il Presidente del Consiglio ed i consiglieri comunali,  in particolare coloro che votarono la delibera (Marini,Arduini,Galassi,Ceccarelli,Magliocchetti,Turriziani) a richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio comunale, per adottare tutti quei provvedimenti necessari ed opportuni per la realizzazione di quanto stabilito nella delibera del 2011.
 L’amore per la cultura e la voglia di aprire nuovi scenari di sviluppo per la Città non possono limitarsi a eventi occasionali. Occorrono,invece programmi ed  investimenti a lungo termine, trovando sinergie istituzionali  con l’Unione europea, il Governo, la Regione e la Provincia così come si sta facendo per lo Stadio.
Se il Consiglio non sarà convocato le associazioni saranno costrette ad adire le vie indicate dall’art.54 comma 5 dello Statuto, richiedendo il contributo e l’apporto dei cittadini per la convocazione del Consiglio comunale affinché si adotti una delibera che vada nella direzione sopraindicata.   


Foto clip a commento a cura di Lucianus Granierus

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