Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 15 luglio 2014

L'invasione di angeli

Luciano Granieri

Sono decine di migliaia, sembrano in numero superiore agli abitanti della città. Noi siamo 45.000 circa, loro paiono più di 50.000. Della loro provenienza nulla si conosce. Pare che siano angeli caduti in peccato. Ma non una mancanza tanto grave da mandarli agli inferi, un peccatuccio, magari commesso senza malizia. Così al posto dell’inferno i luoghi  di espiazione sono le strade della nostra città, la via dello shopping in particolare. 

Sono buoni  con i buoni  (amici di altri santi in paradiso) e cattivi con i cattivi (quelli che non hanno santi n paradiso). Passando per la strada li vedi  a sciami o a coppia invadere il marciapiede, poi quando ti hanno eletto a loro vittima di colpo, spariscono, per rimaterializzarsi  all’improvviso  una volta che li hai messi in grado di colpire. E colpiscono! 

Non sono malvagi, come detto,  leggenda vuole che siano peccatori ma con discrete  possibilità di redenzione . A loro è affidata parte della questua  della città. A loro i vecchi e voraci costruttori, implacabili divoratori di spazi urbani, affidano l’incarico di riscuotere, per loro conto, quel piccolo canone di affitto per l’occupazione di un poco di suolo pubblico, diventato privato.  

Il loro incarico è gravoso e sempre più angeli decaduti andranno ad ingrossare l’esercito. Se si aprono falle nelle strade, scoppiano tombini, cadono viadotti, la sporcizia invade la città, minimo è il numero di coloro che può lavorare al problema, ma per sanzionare gli usurpatori di quella piccola porzione di  suolo pubblico, diventato privato, ci sono loro,  a orde, a sciami. 

Armati di fischietto,  penna e blocchetto, sono pronti a perseguire  l’ingiustizia incastrando fra il tergicristallo e il parabrezza degli insolventi la multa, infamante  marchiatura indelebile del cittadino reietto e immorale. Sono loro gli angeli, -scesi sulla terra ad espiare la piccola debolezza,  l’infinitesimale tentazione che a quanto pare coglie anche il mondo del trascendente - a moralizzare la cittadinanza. Sono i folletti delle strisce blu, gli gnomi del parking  ticket. Sono loro, la vasta popolazione degli ausiliari del traffico che ormai ha invaso Frosinone . Sono tanti ma non sono cattivi. 

Molto più cattivo di loro è il vorace e malvagio costruttore che in combutta con il sindaco podestà sta affamando la contea frusinate. Lui di certo angelo non è, neppure decaduto. 


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